Una dual plane anche per le labbra?
La mia tecnica preferita per la volumizzazione delle labbra, che ho messo a punto negli ultimi anni, si fonda sulla creazione di un doppio piano o dual plane; un primo piano sottomucoso ed un secondo piano sottodermico.
Il piano intra - sottomucoso permette di volumizzare il labbro ed idratarlo in maniera molto naturale. Non si avvertono quasi mai difetti come palline, perchè l'acido si trova protetto da due strutture anatomiche che fanno da cuscinetti. Si tratta del muscolo orbicolare della bocca in profondità, mentre in superficie c'è il cuscinetto adiposo sottomucoso. Inoltre veicolando il filler prima in questo spazio, vengono anestetizzate le terminazioni nervose, aumentando il comfort del trattamento. Si tratta di un piano mediamente profondo. La punta della cannula non è visibile ma si può percepire osservando l'increspatura della mucosa.
Lavorando nel piano sottodermico si riesce ad accentuare l'elevazione del labbro sia in alto che in basso, inoltre è possibile disegnare i contorni del labbro. E' meglio eseguire questa procedura dopo la volumizzazione sottomucosa, perchè più fastidiosa, facendo agire l'anestetico a livello profondo il comfort del paziente risulta ottimo. Si tratta di un piano estremamente superficiale, la punta della cannula è sempre visibile in superficie durante questa procedura.
Il risultato della creazione del doppio piano è subito visibile ed armonico, oltre a non esserci ematomi o difetti visibili, il comfort del paziente è stato ottimo per tuta la durata della procedura. il sanguinamento è ridotto a zero perchè il piano è clivato tra strutture anatomicamente separate, quindi non si crea danno tissutale o ai vasi sanguigni.
La procedura inizia sempre con la volumizzazione profonda per poi passare in superficie. Le quantità di acido iniziato rispecchieranno il desiderio del paziente di ottenere volume ed elevazione del vermiglio.
Utilizzando l'ago incappiamo solitamente in due situazioni, entrambe causate dal mancato rispetto dell'anatomia delle labbra.
La prima situazione è l'iniezione profonda "intramuscolare" che determina sanguinamento e formazione di lividi di diversa entità, ma anche maggiore durata del filler per incapsulamento (palline profonde). Qui si apre letteralmente un mondo, perchè il filler dura di più e utilizzando le tecniche giuste si possono ridurre al minimo i rischi. Sicuramente la tecnica più sicura è quella del microbolo, che determina difetti difficilmente percepibili dal paziente, mantenendo però una durata superiore per incapsulamento del filler e formazione di collagene. Nonostante sembri una scelta allettante, in particolare per il paziente, non sono solito usare questa tecnica perchè eventi avversi in caso capitassero sono sempre seri e di non facile risoluzione. Spesso è richiesto intervento con jaluronidasi.
La seconda situazione è l'iniezione superficiale o intradermica, con formazione di difetti superficiali e visibili "labbro ad acciottolato". Solitamente sono difetti di lieve entità che si risolvono spontaneamente nel giro di qualche settimana.
Il piano corretto è il n 3, estremamente difficile da cogliere con l'ago, è necessaria molta esperienza e sensibilità. La tecnica più corretta è verticale con micro boli.
In foto si osserva la tecnica con ago, correttamente eseguita, alla risoluzione dei lividi, quindi dopo circa 7 giorni
Tuttavia continuo a preferire la creazione del doppio piano con cannula. Sia per la naturalezza del risultato, ma in particolare per il tempo di guarigione pari a zero e per l'assenza di porte di ingresso ad eventuali iniezioni, infatti vengono praticate solo due iniezioni, anziché decine come nel caso dell'ago. In tutti i casi le mie pazienti possono uscire per cena o per l'aperitivo subito dopo essere state nel mio studio
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